Cantina Cusumano

Data:2006Location:Partinico - Palermo
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La progettazione delle cantine Cusumano è un percorso iniziato nel 2002, due anni prima della posa della prima pietra, un percorso molto impegnativo che ha visto un confronto continuo con i molti aspetti che contornano un progetto con queste caratteristiche, dove tecnologia e immagine si contendono costantemente un difficile primato.
Un percorso che, come ogni altro impegno progettuale dello studio RUFFINOASSOCIATI ARCHITETTI è stato sviluppato a diretto contatto con il committente, per riuscire a realizzare un progetto, con le capacità, le competenze in modo da permettere al fruitore di vivere al suo interno.
Il percorso ha, naturalmente, visto lo studio impegnato nell’acquisizione di tutte quelle nozioni fondamentali per realizzare uno spazio tecnico, ottenute grazie al supporto dell’enologo Mario Ronco e dei fratelli Cusumano, Alberto e Diego, e tramite visite in varie cantine, in Italia e all’estero, con giornate intere trascorse nella già pre-esistente cantina Cusumano, per individuarne flussi ed esigenze, con lunghi incontri con le aziende fornitrici di tutta la fondamentale tecnologia, al fine di capire uso, funzioni e cicli di un complesso percorso che parte dalla terra per arrivare al palato.
Dopo questa prima fase di indagine è stato possibile creare una rara sintonia, che ha visto consolidare il rapporto creando infinite occasioni progettuali tra RUFFINOASSOCIATI ARCHITETTI e la Cusumano, dalla progettazione dello stand del Vinitaly ai magazzini rurali, dalla progettazione della condotta fognaria alla scelta delle posate, sino ad arrivare alla cantina di Partitico e quella di Ficuzza.
Il primo plastico prodotto fu un elemento astratto, composto da una tavola di rovere, un’asta di acciaio inox e un pezzo di pelle che, disposti apparentemente in maniera casuale, segnavano già la forma di quello che sarebbe diventato il progetto finale e dove il rovere rappresenta la tradizione, il legno il passaggio del vino, con l’attribuzione di un contributo organolettico olfattivo unico, l’acciaio rappresenta l’innovazione che ha segnato la svolta del vino in Sicilia perché, abbinato al controllo della temperatura, ha permesso di realizzare vini di qualità là dove la tradizione voleva solo vini da taglio o da ammasso, mentre la pelle rappresenta la parte umana, l’essenza fondamentale, la volontà delle persone e il loro calore quali componenti fondamentali perché tutto ciò potesse diventare realtà.
Come accennato, i due anni di progettazione sono stati un percorso di formazione reciproca, finalizzati alla ricerca e, quindi, alla formazione di quello che è oggi lo stile Cusumano, perfetta fusione delle volontà reciproche del progettista e del committente.
Un progetto fatto di materia, pietre naturali, tipologie architettoniche frutto di millenni di diverse dominazioni in Sicilia, ognuna delle quali ha saputo lasciare qualche traccia fatta di colori, elemento del paesaggio mediterraneo, fuso con la luce e le ombre.
Da questo ultimo elemento nasce la scelta per la Viabizzuno, azienda che meglio esprime il concetto di luce aderente al progetto, non fatto da corpi illuminanti e lampade ma dove l’essenza è la luce stessa, dove l’ombra ha pari dignità della luce, in una fusione dei tre elementi luce, ombra e architettura in un unico elemento capace di caratterizzare lo spazio ed esaltare il valore dei tre elementi stessi.
Il lotto in oggetto, in cui nasce la cantina, sito in contrada San Carlo, in prossimità della strada statale 113 circonvallazione del Comune di Partitico, si presenta con forma irregolare allungata secondo la direzione nord/sud, libero da qualunque costruzione, in parte incolto e in parte agrumeto.
Il territorio in cui si inserisce questo ampliamento è una campagna ai bordi del centro abitato di Partitico, una cittadina della provincia di Palermo dove l’urbanizzazione è spesso disordinata e priva di personalità, dove la caratteristica architettura rurale è spesso affiancata a grossi fabbricati che, indifferentemente, possono essere magazzini o abitazioni.
In questo contesto, il progetto ha mirato ad isolare i caratteri dell’architettura tipici, ricchi di una tradizione antica che parte con gli Elimi e passa per gli arabi nei primi secoli del mille e che è andata via via arricchendosi sino ai giorni nostri con una significativa testimonianza nell’antico baglio, parte integrante del progetto.
Il progetto si compone fondamentalmente di tre elementi: il primo è un antico baglio dell’ottocento, sorto sulle fondazioni di un sito di probabile origine araba del 1100 d.c.; il secondo è la cantina di nuovo impianto e il terzo è il giardino con il muro che costituiscono il “trait-d’union” dei vari elementi e dei vari spazi.
Il baglio, tipico impianto siciliano, consistente in una costruzione chiusa all’esterno con ampia corte interna, è composto da un recinto fortificato, una torre difensiva e d’avvistamento, una stalla e un pozzo d’acqua. Nell’attesa del completamento del progetto della parte tecnica, il progetto ebbe inizio con l’intervento di consolidamento e rifunzionalizzazione di questo primo elemento.
Il corpo produttivo è composto da area imbottigliamento, magazzino pieni e affinamento, bariccaia per l’affinamento in botti di rovere, deposito dei vuoti, area preparazione colli, area carico e scarico, locale filtri, area chiarificazione, servizi igienici e uffici per la ragioneria, settore marketing nazionale, settore marketing estero, ufficio ricerche e promozione, direzione e sala riunioni e degustazione.
L’edificio, ispirato alle tecniche e allo stile mediterraneo, si presenta con uno sviluppo planimetrico dalla forma a “C”, che crea un cortile interno, elemento tipico del baglio locale. Su due lati si collocano tutte le lavorazioni tecniche, mentre il terzo ospita gli uffici.
Il lato lungo del fabbricato, che ospita i locali per l’affinamento e l’invecchiamento, è orientato secondo la direttrice est-ovest, per meglio sfruttare il soleggiamento e i venti locali, al fine di poter controllare la climatizzazione di tali ambienti in maniera più naturale ed economica possibile tramite dei camini a vento.
Sulla testa di questo corpo lungo sessanta metri e largo venti, alla profondità di sei metri sotto il livello del suolo trova un suo naturale habitat un lussureggiante giardino, la cui parete maggiore è costantemente bagnata da un travaso d’acqua che crea un microclima fresco e umido ideale per l’ambiente barricaia che, aspirando l’aria umidificata e rinfrescata tramite dei camini a vento posti sul lato opposto dell’edificio, contribuisce al controllo climatico interno.
La struttura dell’edificio è di tipo misto, costituita da un sistema costruttivo intelaiato, travi-pilastri in calcestruzzo di cemento armato e tamponamento perimetrale realizzato con blocchi in laterizio per un buon controllo termico.
La copertura a doppia falda, ispirata ai tipici magazzini della zona ma realizzata con capriate in acciaio e pannelli in legno, elementi originari ispiratori del progetto, crea una camera d’aria ventilata, garantendo il giusto isolamento termico.
Negli uffici, invece, la copertura piana conferisce al manufatto una forma cubica di derivazione tipicamente araba, al fine di accostare nello stesso contesto due elementi tipici dell’architettura della Sicilia Occidentale, quale quella araba e quella frutto delle numerose influenze di tutti i dominatori continentali passati nei secoli nel capoluogo siciliano.
Unione e cesura di queste differenti architetture è il giardino con il suo muro che, attraversando l’intero edificio, secondo la direttrice nord-sud, costituisce anche frontiera di differenti funzioni logistiche.
Il giardino storico dell’antico baglio, fatto di agrumi, fichi d’india, olivi e da una alta palma, indicante nella semiotica araba la presenza di un pozzo, ha trovato naturale prosecuzione nel boschetto di agrumi.
La realizzazione di questa Cantina, che nasce quindi dalla scelta di intraprendere la via dell’adeguamento e dell’innovazione per mantenere una posizione leader sul mercato enologico dalla famiglia Cusumano, è stata possibile grazie alla fondamentale lungimiranza del capostipite Francesco Cusumano che ha avuto il coraggio di riporre giusta fiducia nei figli Alberto e Diego per incrementare il ventaglio produttivo e, quindi, intraprendere il percorso del vino in bottiglia.
La famiglia Cusumano, infatti, da anni impegnata con il vino sfuso e il mosto concentrato, con la nuova generazione sceglie di diversificare l’attività e iniziare un percorso di produzione diretta, con un controllo del prodotto già dalla campagna, per fare del vino di qualità un brand forte.
Il percorso difficile, intrapreso in un territorio caratterizzato dal vino da taglio, è la scommessa che la famiglia Cusumano ha saputo vincere, raccogliendo premi e commesse a riprova di giuste scelte.

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Progetto Architettonico
  • RUFFINOASSOCIATI Architetti
Progetto Strutturale
  • Ing. Salvatore Maltese
  • Ing. Giuseppe Giammanco
Progetto Impiantistico
  • RUFFINOASSOCIATI Architetti
  • Ing. Sergio Castellana
Progetto Paesaggistico
  • Dott. Annibale Sicurella
Progetto Antincendio / Evacuazione
  • Ing. Ivan Torretta
Progetto Illuminotecnico
  • RUFFINOASSOCIATI Architetti
  • Upo Viabizzuno
Credits
Viabizzuno
Unifor
Cassina
Alias
Rimadesio
14ore Italiana
Dalmine Gruppo Mercegaglia