Benetton

Data:2010Location:Palermo

Luciano Benetton, animato dal desiderio di una riqualificazione del centro storico e con una fiducia nel recupero superiore alla maggioranza dei palermitani, esprime la volontà di capitalizzare un considerevole affitto per acquistare una sede a Palermo e incarica di trovare dei locali adeguati alle esigenze aziendali.

La ricerca non fu facile, perché era necessaria una ampia superficie, possibilmente non su troppi livelli. Serviva, quindi, una edificio di ampio impianto, che avesse caratteristiche architettoniche monumentali significative, che fosse ben servito dalla viabilità e che permettesse un facile parcheggio.

L’esperienza sin dall’inizio venne attenzionata dal presidente Luciano Benetton, il quale, a Palermo, ho scoperto avere  un pezzetto di cuore.

Ricordiamo benissimo l’attesa in cantiere del presidente per la sua prima visita, la sua presenza lì era chiaramente legata alla volontà di garantire che quella di Palermo fosse una gran bella sede in linea con i parametri Benetton e le attese, chiaramente, non furono smentite.

Nelle visite che seguirono la prima, l’attenzione fu sempre massima, dal particolare al generico, con grande riguardo anche all’impiantistica e al contenimento dei consumi per una attenzione e un rispetto dell’ambiente, confermato poi anche in tante altre occasioni.

Con Grancancelliere, siamo riusciti ad sviluppare 1800 mq. su due soli livelli, direttamente collegati al Cassaro, alla via Papireto, alla via Maqueda e a piazza Giuseppe Verdi, più nota come piazza Massimo, con un’ampia riserva di posti auto e, ultima ma non per importanza, con la possibilità di assumere una serie di reperti archeologici documentati, dalla Palermo punica ai nostri giorni, passando per il ‘300 e la Palermo normanna.

Lo spazio è articolato fondamentalmente su due livelli, con una appendice a meno due per la sala riunione sul sito archeologico della Palermo punica.

Si entra da via Celso, si percorre un prestigioso scalone in pietra e si entra nello showroom. Si è  è voluto frammentare lo spazio il meno possibile, ampi saloni ricavati unendo spesso due stanze per volta assolvono la funzione di area vendita, gli uffici, invece, si è scelto di schermarli con dei sipari in vetro e, a tale scopo, nessuno meglio della Rimadesio, poteva riuscire in questo obiettivo.

Il pavimento di tutti gli ambienti mantengono lo stesso rivestimento, una pietra grigia del bacino del mediterraneo, cavata sulla costa nordafricana e tagliata a doghe per una interpretazione più contemporanea. Anche alle pareti un unico rivestimento, un marmorino grigio a calce, connubio tra la tradizione veneta e un marmorino dei prospetti ottocenteschi con influenze del tadelak magrebino.

Valorizzano il tutto le luci della Viabizzuno che, grazie ad un attento studio con la collaborazione dello studio ruffinoassociati con Upo, si è  ottenuto un buon livello di illuminazione contenendo molto i consumi.

Abitano gli spazi gli arredi della Alias serie Fraim, differenti nei colori secondo i marchi.

In occasione della visita di inaugurazione, in una giornata in compagnia del presidente Luciano Benetton trascorsa serenamente e senza mai momenti di imbarazzo e formalismi, una delle domande del presidente è stata: come si pongono le istituzioni nei confronti di scelte coraggiose che permettono il recupero del patrimonio architettonico e che portano al centro storico terziario di basso impatto e fruizione ma che permette di vivere tale territorio?  Rispondemmo che  l’ unica attenzione era  focalizzata a recuperare un invito per la serata inaugurale.

continua
Credits
Rimadesio
Viabizzuno
14 Ora Italiana
Alias
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Daikin