Loft A

Data:2007Location:Palermo
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Primi anni del nuovissimo secolo. Un commercialista palermitano vede una casa in vendita progettata dallo studio RUFFINOASSOCIATI ARCHITETTI e se ne innamora. Non la compra, ma contatta gli artefici per trovare insieme un immobile che possa infodere le stesse emozioni. Al centro di Palermo ne trovano uno composto da più mini appartamenti che, grazie alla pianta libera e ad un ampio sottotetto permette uno sviluppo davvero interessante.
Siamo in presenza di un loft, un ambiente unico che si articola su due elevazioni e che si sviluppa lungo l’asse orizzontale.
Si tratta, una architettura “sartoriale”, pensata a dimensione del fruitore, così da permettergli di ritrovare, all’interno dello spazio progettato, il proprio habitat, i propri desideri, le proprie esigenze, coordinate e omogeneizzate nella progettazione. Non esistono pareti divisorie, i servizi cosi come l’armadio sono inseriti nel sistema di pieni e vuoti dei muri perimetrali. Il volume è diviso in due livelli, definendo la zona giorno in quello inferiore, la zona notte nel superiore.
Il primo è un unico lungo ambiente di rappresentanza caratterizzato da due elementi forti, un camino Gyrofocus con canna a doppia altezza che sembra pendere dal soffitto come una goccia da una foglia, e l’isola cucina della Minotti, monolitica e materica col top in pietra. Il resto degli arredi (tavoli, sedie e divani) si presta ad un continuo gioco di dislocazione, di cambio di disposizione in funzione dell’occasione, della stagione o della sensibilità dei proprietari. I protagonisti di questo gioco sono il tavolo di Maxalto, Le sedie imbottite di Hoffman, le poltrone e il divano di B&B. Al contrario il soppalco quasi fluttuante, staccato in parte dai muri portanti, è definito da una parete bassa attrezzata, un contenitore libreria, che da ordine agli ambienti notte e “recinta”, in modo coreografico, il letto matrimoniale in pelle testa di moro di B&B e lo spazio a doppia altezza, li dove emerge l’esile e lunga canna fumaria.
Il bagno padronale, servito da una vasca idromassaggio realizzata in loco e rivestita di quarzite, grazie ad un ampio infisso, vuole appartenere al bagno quanto al giardino, costituendo una cerniera tra i due spazi.
Il giardino aperto è la quinta naturalistica, caratterizzato da una folta vegetazione, da un esile foglio di lamiera piegata che diviene scala e da una seduta in cemento che sembra emergere direttamente dal pavimento. L’accesso dal piano inferiore è suggerito da doghe in legno inserite nel pietrisco, volutamente in contrasto con la rampa verniciata.
Il pavimento interno è interamente in listoni rettangolari di ardesia della lunghezza di un metro che si sviluppano lungo il lato lungo i ventiquattro metri dell’impianto planimetrico a forte accezione rettangolare.
I volumi bianchi dei muri perimetrali accolgono preziosi oggetti storici, come l’importante (e pesante) frontone orizzontale con decori risalente al diciassettesimo secolo ancorato alla parete di ingresso da un sistema di catene strutturali retrostanti. Una piega al termine del controsoffitto ospita un sistema di illuminazione puntuale a incasso che ne segna la presenza.
La scelta dei corpi illuminanti è caduta su Viabizzuno, azienda che esprime un concetto di luce non fatto di corpi illuminanti e lampade ma dove l’essenza è la luce stessa, dove l’ombra ha pari dignità della luce.
La copertura è realizzata da un’unica falda in legno aperta episodicamente da grandi lucernai e da un sistema di capriate che varia nel suo disegno ingegneristico in funzione dei percorsi e della diversità degli ambienti sottostanti.
Tutti gli infissi sono stati disegnati, mentre il lavoro sui telai delle finestre in ferro verniciato nero il disegno delle porte è di progetto dello studio, che tende a marcare ancora di più la connotazione di orizzontalità e tensione dell’intera abitazione.
La sfida più impegnativa è stata la realizzazione della scala. RUFFINOASSOCIATI ARCHITETTI estremizza le leggi della statica prevedendo una struttura in ferro rivestito della stessa pietra del pavimento che, non solo è ancorata esclusivamente ai solai dei due piani, ma la tensione strutturale e il forte senso di leggerezza è marcato dalla forma monolitica a elle di ogni singola pedata, a sbalzo e che poggia sulla precedente in un unico punto laterale.
I tre bagni presenti, uno nella zona giorno e due ai lati estremi del livello più alto, seguono un linguaggio comune, impreziositi con inserti in cuoio come la cornice per gli specchi o il rivestimento delle ante dei contenitori incassati a parete. Rigorosi volumi puri caratterizzano le forme dei sanitari (Frozen di Simas), avvalorate dalla rubinetteria cromata Dornbracht dal tratto essenziale.
Gli impianti sembrano non esistere, interamente inglobati nel cartongesso e testimoniati esclusivamente da feritoie longitudinali.

La casa che è caratterizzata da un minimalismo, che di minimale ha poco, ma di urlato non ha niente, che, come la cucina mediterranea è fatta di ingredienti semplici combinati con grande maestria ma dove ognuno di essi conserva la propria identità, dove il dolce con l’amaro e il freddo con il caldo fanno da padroni e sono i protagonisti. Un minimalismo mediterraneo fatto di materia, pietre naturali, spazi ininterrotti, linee semplici e geometrie essenziali.

continua
Progetto architettonico
  • RUFFINOASSOCIATI Architetti
Progetto strutturale
  • Ing Alfonso Cusmano
Progetto impiantistico
  • RUFFINOASSOCIATI Architetti
Progetto illuminotecnico
  • RUFFINOASSOCIATI Architetti
  • Upo Viabizzuno
Credits
Maxalto
Viabizzuno
B&B
Hoffman
Minotti
Simas
Daikin
Dornbracht
Gyrofocus